Mutui casa, sospensione possibile fino al 31 dicembre 2021

Il periodo di grave difficoltà economica e finanziaria che il Paese sta vivendo ha indotto il governo a modificare l’art. 12 del decreto Liquidità e, di conseguenza, prolungare la sospensione dei mutui per un ulteriore anno, fino al 31 dicembre 2021.

Dunque, ci sarà ancora diverso tempo per poter usufruire della proroga del pagamento delle rate del mutuo, permettendo a una serie di lavoratori appartenenti alle categorie più colpite dalla crisi di poter disporre di un anno in più per ripagare il proprio mutuo, nell’evidente e condivisibile auspicio che la situazione possa migliorare nel medio termine.

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Mutui casa: i tassi bassi favoriscono (ancora) le surroghe

Il nuovo dossier CRIF sull’evoluzione dei mutui casa non fornisce particolari spunti di novità rispetto a quello del trimestre precedente, accertando come la forte riduzione degli indici IRS che era stata registrata all’inizio dell’anno sia stata oggetto di consolidamento anche in epoca di lockdown, spingendo così verso l’alto il numero delle surroghe. Come a dire che, insomma, rottamare il vecchio mutuo è ancora molto conveniente, e che chi vuole risparmiare qualcosa sulle rate del proprio finanziamento in ammortamento è molto probabile che lo possa fare ricorrendo alle alternative delle banche concorrenti rispetto a quella di concessione.

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Mutui casa, quali effetti dalla crisi da coronavirus

I dati CRIF e Abi ci segnalano che il 2020 è iniziato con una buona ripresa del prezzo al metro quadro degli immobili, e delle erogazioni dei mutui. Peccato solo che, in realtà, i dati sono aggiornati solamente al mese di febbraio e, dunque, non inglobano i primi gravi effetti determinati dal lockdown e dalle misure di distanziamento sociale che si sono rese necessarie per poter fronteggiare la crisi pandemica da nuovo coronavirus.

Cerchiamo allora di comprendere che cosa potrebbe accadere con i prossimi rilievi statistici, e quali saranno le tendenze del comparto creditizio e immobiliare nel brevissimo termine.

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Tassi di interesse mutui 2020: cosa attendersi?

La riunione della Banca centrale europea dello scorso 24 ottobre non ha apportato specifiche novità in termini di policy monetaria, tanto che l’unico dettaglio degno di nota in tale evento è stato costituito dall’ultima presidenza di Mario Draghi.

Dunque, con tassi di interesse fermi (0,50% quello sui depositi, 0% quello sulle operazioni principali di rifinanziamento, 0,25% quello sulle operazioni marginali), val la pena spostare lo sguardo al prossimo futuro e, in particolar modo, al 2020 in corso di rapido avvicinamento.

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Tassi mutui stabili, ma spread in evidente crescita sui fissi

La ripresa del mercato immobiliare italiano sembra proseguire nella sua strada di sostenibile ritorno alla normalità, ma non vi è proporzionalità con il supporto fornito dal comparto creditizio, sia a causa della flessione del peso relativo delle surroghe, sia in virtù di un clima di incertezza economico – politica che sta inducendo al rinvio molte transazioni.

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Mutui casa, erogazioni in crescita e tassi in calo

Secondo quanto afferma l’ultimo bollettino mensile di aprile dell’ABI, al 31 marzo 2019 i prestiti alle famiglie e alle imprese hanno registrato una crescita su base annua pari all’1,0%. Una buona spinta, influenzata (anche) dall’andamento delle richieste dei mutui: il totale di quelli in essere nelle famiglie italiane ha registrato uno sviluppo positivo per + 2,5% su base annua, confermando pertanto una buona progressione di una variabile oramai in fase di consolidato apprezzamento.

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