Immobiliare residenziale: nuova crescita del mercato secondo gli ultimi dati OMI

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Stando agli ultimi dati OMI nel secondo trimestre 2022 il tasso di crescita tendenziale delle compravendite nel settore residenziale è stato positivo per l’8,6% rispetto allo stesso quarto del 2021, per un totale di circa 219 mila abitazioni compravendute, 17 mila unità in più rispetto al 2021.

Il dato conferma pertanto la buona tenuta del mercato immobiliare, confermata altresì dal fatto che il segno positivo ha riguardato tutte le macro aree e le tipologie abitative:

  • i comuni capoluogo crescono del 10,4%, con + 6.500 abitazioni in più rispetto al secondo trimestre 2021
  • i comuni minori, non capoluogo, crescono del 7,7%, con + 10.700 abitazioni in più rispetto al secondo trimestre 2021
  • l’aumento degli scambi è al Sud superiore (+ 15%) rispetto al secondo trimestre 2021, con un picco del 17% in corrispondenza dei comuni capoluogo
  • al Centro e nelle Isole la variazione è più contenuta (+ 11,4% e + 10,7%)
  • nelle due aree geografiche del Nord la variazione tendenziale è stata ancora più modesta, pari al + 5,8% e al + 4,8%.

Per quanto poi riguarda l’analisi dei dati mensili, nel confronto con gli stessi mesi del 2021 si evidenzia una intensificazione degli scambi in maggio e in giugno, con tassi di crescita che raggiungono quasi il 27% nei comuni capoluogo al Sud. Il mese di aprile è invece stato quello meno dinamico.

I risultati del Sondaggio congiunturale

Contemporaneamente, l’OMI ha pubblicato i risultati del Sondaggio congiunturale del mercato delle abitazioni in Italia, realizzato in collaborazione con Tecnoborsa e Banca d’Italia.

Dall’analisi condotta su un ampio campione di agenti immobiliari emerge come il 67% abbia rilevato una sostanziale stabilità dei prezzi di vendita e che la quota di agenzie che ha venduto almeno un’abitazione nel trimestre è scesa all’84,9%, contro l’87,6% del trimestre precedente.

Ancora, rileviamo come:

  • lo sconto medio sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore sia in diminuzione dall’8,5% all’8%
  • i tempi medi di vendita rimangono stabili a 5,7 mesi
  • la metà degli agenti dichiara che il valore delle offerte ricevute è stato ritenuto troppo basso dal venditore o che i prezzi sono stati giudicati troppo alti dai compratori
  • il 67,5% delle compravendite è stato finanziato con un mutuo ipotecario, con loan-to-value medio pari al 78,9%.

Infine, si rileva come le attese delle agenzie sull’andamento del mercato immobiliare per l’attuale trimestre siano notevolmente peggiorate sia per il proprio mercato di riferimento che per quello nazionale, con saldi tra aspettative favorevoli e sfavorevoli che sono divenuti significativamente negativi (20 punti percentuali). Prevale il pessimismo anche sull’orizzonte biennale (-18,7 punti per il mercato locale, -23,3 punti per il mercato nazionale).

Si sottolinea altresì come il Sondaggio abbia rilevato come lo scoppio della guerra in Ucraina e i recenti aumenti dell’inflazione stiano influenzando al ribasso sia il numero dei potenziali acquirenti che i prezzi di vendita delle abitazioni.


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