Mutui, crescono richieste e importi

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Stando a quanto afferma l’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF, riconducibile alla fine del primo trimestre 2017, le richieste di mutui pervenute alle banche aderenti al sistema della Centrale Rischi avrebbero registrato un incremento dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del precedente 2016, periodo che a sua volta si era contraddistinto per un forte sviluppo del 17,3% a/a.

Cresce anche l’importo medio richiesto

Peraltro, il buono sviluppo del numero di domande di finanziamento a lungo termine sembra essere associato anche alla risalita dell’importo medio richiesto, che è ora pari a 125.576 euro, di 2.700 euro (circa) superiore a quanto registrato nello stesso periodo dell’anno precedente, quando la cifra si era fermata a quota 122.879 euro.
Sempre in relazione all’analisi per importi, si noti come la fascia tendenzialmente privilegiata sia sempre quella compresa tra 100 e 150 mila euro, in grado di assorbire il 29,5% di tutte le richieste, davanti a quella per importi oltre i 150 mila euro, per una quota del 23%.

Aggregando i dati di marzo con quelli di gennaio e di febbraio, emerge come il rafforzamento della domanda abbia permesso ai volumi di segnare una crescita dello 0,4% su base annua, per un risultato dunque positivo, nonostante la battuta di arresto di febbraio.

La durata tra i 16 e i 20 anni è quella preferita

Per quanto invece riguarda le durate, l’estensione preferita del piano di ammortamento è quella nella classe tra i 16 e i 20 anni, per una quota pari al 24,2%. Cala invece l’appeal per quanto attiene la classe medio-breve, tra i 6 e i 10 anni (-1,8%) mentre sale quella a corto raggio (0-5 anni, in incremento dello 0,3%) e quella di più lunga estensione (26-30 anni, + 0,3%).
Osservando infine la distribuzione delle richieste in relazione all’età del potenziale debitore principale, l’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF conferma la tendenziale predominanza della fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni, con una quota pari al 35,7% del totale.

Come interpretare i dati

Anche se fortemente parziali rispetto a quanto avverrà nella restante parte dell’anno, possiamo sicuramente ricordare come la prima parte del 2017 abbia confermato alcune tendenze che avevamo già notato nel precedente esercizio. L’incremento dell’importo medio e del numero di domande sembra essere figlio della maggiore vivacità del comparto, successivo alla lunga crisi che lo ha colpito, mentre l’allungamento delle durate del programma di rimborso sembra essere determinato da una lieve flessione dell’incidenza delle surroghe sul totale delle richieste (considerando che i mutui per sostituzione hanno di norma una durata inferiore rispetto ai nuovi mutui immobiliari).

Alla luce di quanto sopra, e valutato che il mercato del credito sembra stia finalmente suppotando la ripresa del mercato immobiliare, i prossimi trimestri dovrebbero confermare i buoni presupposti fin qui espressi, garantendo pertanto a chi è interessato a compiere qualche buon affare immobiliare le giuste basi per poter valutare la propria operazione in modo più consapevole e conveniente.

LaPlanning
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