Statistiche catastali OMI, la situazione in Italia e in provincia di Venezia

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Come ogni estate, anche in questo tormentato 2020 l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le nuove Statistiche catastali, il report con cui condivide alcune delle principali informazioni emergenti dai propri archivi sullo stock immobiliare complessivo della Penisola.

Ne abbiamo approfittato per fare il punto sulla situazione nazionale e, in particolare, per quella della provincia di Venezia.

Il mercato immobiliare nel suo complesso

Cominciando con uno sguardo ai dati sullo stock immobiliare nel suo complesso, dal report OMI emerge come in Italia siano censiti negli archivi catastali circa 76 milioni di immobili o loro porzioni, con la gran parte di essi (65,6 milioni) che rientra nelle categorie catastali ordinarie e speciali, produttive di reddito.

Per quanto concerne la rimanente parte, poco più di 3,5 milioni sono riconducibili alle categorie catastali del gruppo F, e quindi non idonee a produrre rendita catastale, mentre 6,7 milioni sono attribuibili a immobili di proprietà comune, non censibili, non produttivi di reddito.

Sul fronte della suddivisione in gruppi, appartiene al gruppo A il 55% delle unità immobiliari (circa 35,8 milioni di immobili), mentre appartiene al gruppo C il 42% (circa 27,7 milioni di immobili). In termini di rendita catastale, ne deriva che cumulativamente il gruppo A e il gruppo C pesano per i due terzi del reddito generato dallo stock immobiliare italiano.

Il mercato immobiliare residenziale

Passando poi, più nel dettaglio, all’evoluzione dello stock immobiliare a destinazione residenziale, ovvero alle unità immobiliari che risultano essere censite nelle categorie catastali del gruppo A (con la sola eccezione della A/10, di cui ci occuperemo tra qualche paragrafo), il dato rileva un totale di 32,5 milioni di immobili, principalmente riconducibili a due sole categorie: quella A/2, delle abitazioni di tipo civile, conta 12,93 milioni di immobili (+0,7% su anno), mentre quella A/3, delle abitazioni di tipo economico, rileva per 12,79 milioni di immobili (+0,3% su anno).

Da ciò ne deriva altresì che in termini di rendita catastale la categoria A/2 si conferma essere di garn lunga quella di maggiore importanza, con reddito complessivo per 8,09 miliardi di miliardi di euro su un totale di 17,16 miliardi di euro riconducibili al gruppo A. Segue la categoria A/3, con una rendita catastale pari a 5,37 miliardi di euro.

La situazione a Venezia

Per quanto concerne i dati statistici relativi alla provincia di Venezia, la categoria A/2 (abitazioni di tipo civile) contava alla fine dello scorso anno 159.725 unità immobiliari, per un totale di 904.196 vani (per una media di 5,6 vani per immobile), e di 19.002.198 metri quadri (per una media di 118,96 metri quadri per immobile). La rendita catastale è equivalente a 86.858.350 euro.

Passando invece ai dati della categoria A/3 (abitazioni di tipo economico), nel recinto statistico sono presenti 263.540 unità immobiliari, con 1.387.001 vani (per una media di 5,26 vani per immobile) e 27.714.507 metri quadri (per una media di 105,16 metri quadri per immobile). La rendita catastale complessiva è pari a 107.269.584 euro.

Il mercato immobiliare di uffici e studi privati

Concludendo con un rapido richiamo allo stock complessivo di uffici o studi privati, in Italia risultano essere 657.106 le unità immobiliari qui riconducibili, in parte preponderante (56,5%) di proprietà delle persone fisiche (il 43,3% è di proprietà di persone non fisiche).

Nella provincia di Venezia le unità immobiliare censite nella categoria A/10 sono pari a 11.548 unità, con 61.699 vani (in media, 5,34 vani per unità immobiliare) e superficie complessiva di 1.566.578 metri quadri (in media, 135,65 metri quadri per unità immobiliare). La rendita catastale totale ammonta a 23.257.714 euro.

LaPlanning
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